STORIA DELLA CANDELA
L 'origine delle candele è legata alla storia della scoperta del fuoco da parte dell'uomo e dei suoi utilizzi. I popoli primitivi iniziarono con l'utilizzo di torce sporche di grasso animale per illuminare e successivamente delle fiaccole di resina. Popoli come gli Egizi, gli Assiri e più tardi i Greci e i Romani utilizzarono l'olio come combustibile per le loro lanterne. La nascita vera e propria delle candele non è però chiara: già gli Etruschi le costruivano con cera e sego e come stoppino giunchi o stoppa. Le candele venivano poste nelle case, nelle tombe, sugli altari. La cera veniva usata come impermeabilizzante degli scafi delle navi, usata come tavoletta per scrivere, per costruire statue votive e bambole.Anche la datazione delle candele è molto incerta, tuttavia si ritiene che esse abbiano avuto origine in Egitto, al tempo delle prime dinastie faraoniche. Nell'XI secolo a.C., erano fatte di fibre di papiro intrecciate e ricoperte di pece o di cera d'api. Le candele erano certamente diffuse tra i Greci e gli Etruschi: candele di cera d'api, ovviamente molto costose (infatti i furti di candele erano all'ordine del giorno), di sego (grasso animale) o fatte di giunchi secchi ricoperti da uno strato di grasso. Per Greci e Romani erano considerate proprietà degli Dei e la loro fiamma era simbolo di saggezza, di speranza e di vita. Le api, messaggere degli Dei, producevano la cera con cui erano fabbricate le candele. Queste ultime diventavano così dono divino e come tali venivano utilizzate sugli altari e nelle cerimonie sacre.Dato il costo elevato la cera d’api continuò ad essere utilizzata per secoli per produrre candele ad uso esclusivo di aristocrazia e clero. L’unica fonte di illuminazione per le classi più povere era rappresentata dalle candele di sego. I materiali rimasero gli stessi finché Braconneau e Simonin non introdussero - nel 1818 - le candele di stearina. Le candele utilizzate dai ricchi erano di cera d'api, bruciavano lentamente ed emanavano un gradevole profumo, le case dei poveri erano invece illuminate da candele fatte di grasso di animale alquanto puzzolenti. Nel 1831 dal sego venne estratta la stearina che brucia senza odori. La produzione industriale delle candele steariche ebbe inizio nel 1825, ad opera di Chevreul e Gay Lussac. Ma queste candele non bruciavano bene, e l'inconveniente fu risolto solo nel 1834, quando Cambacérès ideò uno stoppino ritorto imbevuto di acidi. Nel 1840, Cabouet realizzò il primo telaio a stampi multipli e nel 1846 Newton inventò una macchina per la fabbricazione delle candele, che contribuì a migliorarle e renderle molto più economiche; più tardi nel 1850 si ottenne dai derivati del petrolio la paraffina che viene usata tuttora nella fabbricazione delle candele un combustibile sintetico, sottoprodotto della distillazione del carbone - che faceva una luce più chiara e più pura e costava meno della cera, del sego e della stearina. Con l'avvento dell'energia elettrica si avrà una progressiva riduzione del consumo delle candele. Ai nostri giorni le candele e i candelieri vengono utilizzati come oggetti di arredamento, che creano un atmosfera romantica e incantata. Ultimamente, è tornato di moda costruire in casa le candele, con mille forme, decorate con la pittura, lo stencil, il decoupage, scolpite, modellate in forme strane, galleggianti, in gel, in cera. Tutti oggetti adatti per regalare agli amici o per creare nella propria casa un atmosfera calda e misteriosa. Oggi le candele illuminano le nostre case solo in casi eccezionali o di emergenza. Hanno però continuato ad esercitare il loro misterioso fascino sui bambini, che spengono con un soffio le candeline della torta di compleanno.Bisogna spegnerle con un soffio per manifestare che il soffio della vita è superiore a tutto quello che si è già vissuto.
MODI DI DIRE
Si dice:“Il gioco non vale la candela” significa che il risultato che si può raggiungere non è tale da giustificare la fatica che occorre per ottenerlo;
Si dice: “bada all’olio e non al lucignolo” per esortare a preoccuparsi delle essenziali, tralasciando quelle secondarie;
Si dice: “Reggere la candela (o moccolo)” significa non favorire una relazione amorosa; stare in compagnia di due innamorati.
SIMBOLISMI DELLE CANDELE
Una candela rappresenta, simbolicamente e magicamente un uomo. Ecco perché nelle pratiche di Magia questo strumento è di primaria importanza per riuscire ad ottenere il meglio dalle operazioni intraprese. Composizione, colore, orientamento, consacrazione, utilizzo nelle dovute forme rituali fanno della candela un tramite indispensabile di collegamento con le forze invisibili del mondo, un ponte sottile, la cui struttura e' impareggiabile. Credo siano in pochi a sapere che il simpatico e tradizionale gesto di soffiare sulle candeline della torta di festeggiamento del compleanno nasconde, in realtà, un profondo significato magico. La cera è chiara figurazione solare, la fiamma è espressione della Luce; la candela accesa illumina la via, spenta abbandona invece nel buio e nelle tenebre.
CREARE UNA CANDELA
COSA OCCORRELa Paraffina La cera di paraffina è l'ingrediente base delle candele. Si presenta sotto forma di scaglie, cubetti, bianca o colorata. E' priva di odore. Si scioglie molto facilmente, e la cera sciolta ha consistenza liquida. Quando è sciolta diventa però trasparente e leggermente più chiara. Per fare verificare che il colore sia quello che volete ottenere, prelevatene una piccola parte e fatela solidificare su un piattino chiaro.
La Cera colorata Un'alternativa piu' sbrigativa, è quella di rifornirsi di cera gia' colorata e profumata. Costa un pochino di più, ma fornisce risultati assicurati. In commercio si trova anche gia' profumata.
La Stearina E' una sostanza basilare per la buona riuscita della candela. Conferisce infatti alla candela la giusta durezza e permette che bruci in modo costante. Si aggiunge il 10% di stearina alla quantità di paraffina desiderata. In commercio si trovano anche le cere gia' pronte, vale a dire con la giusta quantità di sterina e di paraffina... meglio di così!
La Cera D'Api La cera d'api è un prodotto naturale che permette di creare candele molto profumate e dal delizioso color ambra. Si trova sotto forma di scaglie, come la paraffina, o come fogli. I fogli permettono di creare candele molto velocemente, ed una delle poche situazioni in cui anche i bambini vi potranno aiutare. Ha due soli inconvenienti. E' molto cara (ma potrete anche trovarla a basso prezzo da qualche apicoltore) ed è molto appiccicosa, per ciò richiede qualche attenzione in più .
Gli Stoppini Potrete facilmente fabbricarvi i vostri stoppini, oppure potrete comprarli già fatti, per poter risparmiare tempo. Lo stoppino non è altro che un filo di cotone di vario diametro, imbevuto di cera. Le dimensiosini dello stoppino sono basilari per la buona riuscita della candela. Non deve essere troppo lungo, altrimenti la candela "fumerà ". Se è troppo corto, affogherà velocemente nella cera sciolta. Anche il diametro è importante. Per candele fini, lo stoppino deve essere anch'esso fine. Al contrario, se la candela è fine e lo stoppino largo, la candela brucerà troppo velocemente. Si può usare sia del semplice cotone da uncinetto che quello specifico per candele.
I Colori per la Cera Per colorare la cera, potrete usare le apposite "pastiglie" di cera che si trovano in commercio. Si tratta di dischetti di cera dal colore molto intenso, che andranno aggiunti alla cera bianca per ottenere il colore desiderato. Oppure potrete aggiungere, come variante piu' economica, pezzi di pastelli a cera. Ma in questo caso vi ritroverete con una candela con qualche impurezza (e probabilmente non brucera' troppo regolarmente). Ciò è dovuto al fatto che la cera dei pastelli a cera non è molto pura. Ma è un'alternativa valida per i primi esperimenti, per quelli successivi è sicuramente meglio la cera colorata, poiché i risultati migliori.
Il Sigillante per gli Stampi Il sigillante è una pasta, simile al pongo (e questo può esserne un' alternativa economica) necessaria per bloccare lo stoppino ed evitare che la cera liquida fuoriesca dallo stampo. La cera liquida è infatti paragonabile all'acqua e passa attraverso ai buchetti più piccoli... ricordatevene quando sigillate lo stampo!
Il Profumo Affinché la vostra candela, mentre brucia, sprigioni un delizioso aroma, è sufficiente aggiungere alcune gocce di essenza profumata alla cera fusa. Meglio usare poche gocce, altrimenti la cendela, bruciando, invece di rilassarvi vi farà venire un tremendo mal di testa! Un'altra possibilità, e' quella di immergere lo stoppino nell'essenza e poi ricoprirlo di cera,comunque in questo modo si spreca troppa essenza e le candele risultano troppo profumate.
Pentole & Co. Per sciogliere la cera, avrete bisogno di due pentole dal bordo alto. La cera infatti deve essere sciolta a bagnomaria, quindi nella pentola più grande metterete l'acqua (non troppa! l'acqua bollente non deve schizzare nella cera) e in quella più piccola, la cera . E' meglio che siano entrambe d'acciaio o smaltate, per evitare che si rovinino. Avrete bisogno anche di un cucchiaio di acciaio , per rimestare e un coltello. Non usate attrezzi con parti di legno, si rovinerebbero. In ogni caso è meglio che destiniate questi utensili esclusivamente alla produzione di candele e non li utilizziate più per cucinare... Per entrambe le pentole necessiterete anche dei rispettivi coperchi, nel caso dobbiate spegnere un'improvviso incendio. Infatti se la cera si surriscalda, prende fuoco. Ma non preoccupatevi, l'eventualità è più remota se si scioglie la cera a bagnomaria.
Il Termometro Per verificare che la cera abbia raggiunta la giusta temperatura, vi servirà un termometro. Uno di quelli da appendere ai bordi della pentola, che raggiunga almeno i 150°C. Si trova in quei negozi di casalinghi specializzati. E' infatti un termometro che si usa per il caramello.
Vari Un taglierino, per incidere i fogli di cera d'api. Carta da forno. Quest'ultima vi aiuterà parecchio. Non si impregna di cera e si usa sia per coprire le superfici e foderare contenitori bassi. La cera quando si sarà raffreddata ,si staccherà poi dalla carta e la potrete riutilizzare. Un Phon per riscaldare i fogli di cera d'api e renderli piu' malleabili. Bastoncini di legno o di plastica per tenere in posizione lo stoppino sulla candela. Un ago lungo da tappezziere, per forare le candele e potervi quindi inserire lo stoppino.
Gli Stampi Potrete usare vari tipi di stampo, che si dividono in due categorie: stampi da cui la candela viene estratta e stampi in cui la candela rimane. Stampi da cui la candela viene estratta: a forma di palla in plastica. E' composto da due metà che facilitano l'estrazione della candela una volta solidificata. Una variante economica consiste nell'usare delle lattine a cui avrete tagliato la parte superiore, quella dell'apertura. Svolgete questa operazione con cura, l'alluminio è molto tagliete. Dopo aver levato la "calotta", passate il bordo con la carta vetrata per smussare le asperità. Dovrete poi praticare un foro sul fondo , attraverso il quale farete passare lo stoppino. Gli stampi di gomma sono un'alternativa professionale. Permettono di creare candele con bassorilievi, quindi di particolare effetto. La gomma è però molto delicata e va trattata con tutte le cure: dopo ogni utilizzo, dovrete cospargela di borotalco per preservarla nel tempo. Soprattutto mettetela da parte in modo che non venga schiacciata: se perde la forma lo stampo e' da buttare! Gli stampi in acciaio sono un classico. I più resistenti, i più semplici da usare, i più belli. L'unico difetto che hanno è quello di proporre delle forme di fantasia limitata. Sono quindi adatti per le candele più classiche, a forma di stella, ottagonali, esagonali, rettangolari, cilindriche etc etc. Classiche ma non certo brutte. Sono le tipiche candele che non subiscono gli effetti nefasti delle mode. Se poi non vi sbizzarrite nella forma, potete sbizzarrirvi negli effetti speciali di altro genere...
Stampi in cui la candela rimane anche dopo che si è solidificata: le uova vengono spesso usate per creare candele "pasquali". E' un pochino laborioso prepararle, ma la "scena" è assicurata! E di sicuro farete felici i bambini... Tutto puo' fungere da stampo, l'importante è che sia termo resistente, non deve cioè andare in frantumi ( o peggio, squagliarsi...) a contatto con la cera bollente. Potrete usare dei bicchieri di vetro resistente , contenitori di coccio, di ceramica, oppure le scatole di latta del tè o quelle del burro, del tonno, delle sardine. Il supermercato sarà per voi fonte di ispirazione. Infatti in commercio si molte confezioni che recano scritte particolarmente belle, con disegni d'epoca, dai colori particolarmente belli. A voi la scelta!
COME SI FA
Preparazione della cera Per prima cosa riempite la pentola più grossa di acqua e mettete sul fuoco a scaldare. Il livello di acqua in questa pentola non deve superare le 4 dita. Infatti si deve impedire che la pentola più piccola galleggi pericolosamente e che l'acqua in ebollizione possa schizzare nella cera fusa. In quella più piccola mettete la paraffina e la stearina (9 parti di paraffina, 1 parte di stearina).Mettetele all'interno della pentola più grande. Lasciate sciogliere a fuoco lento. Quando sarà completamente sciolta, aggiungete il colore, sia esso sotto forma di pastello a cera (variante economica per le prime esperienze) o sotto forma pastiglia di cera intensamente colorata oppure colorante in polvere. Aggiungetene poco per volta e mescolate bene, per rendere il colore omogeneo. Per controllare che la tonalità sia quella da voi desiderata, fate solidificare un cucchiaino di cera sulla carta da forno. Infatti la cera sciolta è più scura della cera fredda. Se il colore è troppo chiaro, aggiungete altro colore. Aggiungetelo sempre con moderazione, infatti è molto più facile "scurire" una candela chiara, piuttosto che il contrario! Quando avrete raggiunto la tonalità desiderata, abbassate il fuoco e passate alla preparazione dello stampo.
Preparazione degli stoppini Per preparare gli stoppini dovrete avere la cera già sciolta. Per calcolare la lunghezza dello stoppino necessario, misurate l'altezza dello stampo. A questa misura dovrete aggiungere 2 cm per la parte che uscirà dal foro inferiore dello stampo e circa 5 cm per la parte dello stoppino che verrà legata al bastoncino di legno per mantenere lo stoppino in posizione. Tagliate ora un pezzo di cotone lungo il triplo della misura necessaria da voi calcolata. Immergete ora il cotone tenendolo tra le dita, come illustrato nella foto. Ponetelo ad asciugare a cavallo del supporto speciale. Quando sara' asciutto, ri-tuffatelo nella cera. Fate ancora qualche altro ciclo di immersione e di asciugatura, fino a quando lo stoppino non avrà raggiunto una certa consistenza e sarà diventato rigido. Potete ora passare alla fase inserimento dello stoppino nello stampo.
Preparazione dello stampo Per prima cosa, lo stampo va "unto". Questa operazione e' necessaria se non volete che la candela e lo stampo diventino un tutt'uno... vi risulti cioè impossibile staccare la candela fredda dal vostro prezioso stampo. Per lubrificare lo stampo potrete usare il classico olio da cucina: stendetelo in velo sottile con l'aiuto di un pennello. Alternativa meno economica: un lubrificante spray. Si acquista in colorificio e vi evita la seccatura di dover pennellare stampi ricchi di rilievi .Assicuratevi comunque sempre che il materiale dello stampo e lo spray siano compatibili, in modo tale da evitare delle reazioni tra i due comunque l'olio d'oliva è sempre a portata di mano... Ad ogni stampo dovrete poi inserire lo stoppino. Nel caso di stampi da cui si estrarra' la candela, dovrete effettuare un buco nella parte inferiore (che poi risultera' come parte superiore della candela). Fate passare lo stoppino attraverso questo buco e lasciatene sporgere all'esterno circa 2 cm. Affrancate poi lo stoppino con il sigillante, in modo da evitare la fuoriuscita della cera dallo stampo. Tendete ora lo stoppino attraverso lo stampo e tenetelo in posizione mettendo un bastoncino di legno di traverso allo stampo. Fate un nodo con lo stoppino attorno al bastoncino. Ora lo stoppino rimarrà immobile. Per gli stampi dai quali la candela non verrà tolta, il trattamento è diverso.
Preparazione della candela Per prima cosa ponete lo stampo su un supporto resistente al calore, ben orizzontale. Controllate poi la temperatura della cera con il temometro. Deve avere un valore intorno agli 80°C. Se è troppo calda, abbassate il fuoco e lasciatela raffreddare: una cera troppo calda vi darà una candela con molte imperfezioni. Raggiunta la temperatura, versate lentamente la cera fusa nello stampo. Fate attenzione a che non si formino bolle d'aria durante questa operazione. Riempite lo stampo fino al bordo , poi, con il coltello, date dei leggeri colpi ai lati dello stampo, per far fuoriuscire l'aria eventualmente rimasta intrappolata nello stampo. Lasciate ora raffreddare la candela.
Il Raffreddamento Per velocizzare l'operazione, potete immergere la candela in acqua fredda. NON mettetela in frigo o nel frizer! Infatti un freddo troppo intenso può creare delle crepe sulla superficie della candele, se non addirittura romperla. Le crepe possono essere un effetto voluto, ma si attua in modo da non minare la resistenza della candela. Raffreddandosi la cera della candela si contrarrà. Per ciò potrebbe verificarsi che il fondo della candela si abbassi. Se avrete usato la cera agli 80°C consigliati, la contrazione sara' minima, se invece la cera usata era molto più calda, vi troverete una "voragine". Colmate dunque il buco formatosi con altra cera sciolta. Lasciate raffreddare ancora.
Estrazione della candela Per prima cosa togliete il sigillante e il bastoncino di legno che bloccavano lo stoppino. Prendete poi la candela per lo stoppino e tirate DELICATAMENTE. La cera deve essere completamente raffreddata: se non lo fosse, tirando lo stoppino, vi rimarrebbe in mano e la candela resterebbe nello stampo... Se poi avete lubrificato bene lo stampo, la candela scivolerà fuori facilmente. Accorciate lo stoppino sul fondo e anche quello sulla cima (quest'ultimo deve comunque rimanere lungo circa 1.5 cm).Ora dovete pulire la candela con un panno e lucidarla con una calza di nylon.
Oplà, la candela è pronta!
Usare il gel per fare le candele è semplicissimo, perfino più semplice della cera tradizionale. Si ottengono delle candele d'effetto, molto decorative, che diventeranno un regalo gradito oppure rimarranno tra i pezzi forte della vostra collezione.
COME SI FA
Scaldate la cera a bagnomaria. La cera che forniamo noi si può scaldare mettendo a bagno il barattolo, senza doverla travasare. Riscaldate fino a quando la cera si sarà sciolta, senza far bollire l'acqua. Scegliete ora gli elementi decorativi che volete introdurre nella cera, come chiodi di
garofano, cannella, rose essiccate, lavanda, anice stellato. Oppure potete inserire conchiglie, sabbia, fiori secchi. Insomma, tutto quello che vi passa per la mente può essere inserito! Immergete la punta dell'oggetto, ad esempio la cannella, nella cera e posizionatela subito sulle pareti interne del bicchiere. La cera solidificherà all'istante e l'oggetto rimarra' incollato al vetro. Questo accorgimento è necessario poichè, se i pezzi non sono "incollati", quando verserete la cera cominceranno a galleggiare sulla superficie della candela. Una volta disposti tutti gli elementi decorativi, posizionate lo stoppino al centro del bicchiere. Versate poi il gel lentamente, per evitare che si formino troppe bolle. Lasciate raffreddare. Una volta pronta, potete decorare il bicchiere con nastrini, passamaneria o con fiori secchi, incollando il tutto con la pistola a caldo.
AVVERTENZE
Fare le candele non è un hobby che si adatta ai piccini. Tranne nel caso voi facciate le candele arrotolate tutti gli altri progetti sono sconsigliati ai bambini. Maneggiare cera sciolta e gestire i fornelli non è un'impresa adatta ai più piccoli.
Le candele devono essere prodotti di alta qualità, e nel rispetto delle normative europee sulla salute della persona e dell’ambiente,
- Non usare stoppini con anima in piombo
- Non usare paraffina con contenuto di benzene
- Non utilizzare manodopera minorile per la produzione delle proprie candele
Le materie prime utilizzate, paraffina raffinata, stoppino di puro cotone, coloranti e pigmenti,devono essere studiati appositamente per le candele al fine che, durante la bruciatura, non emettano sostanze nocive. Le candele sono sicure solo se utilizzate in maniera corretta. Elenchiamo quindi qui di seguito alcuni accorgimento per potere garantire un uso appropriato
- Prima di accendere la candela tagliare lo stoppino a ca. 1,5 cm.
- Non lasciare la candela accesa incustodita
- Tenere la fiamma lontano da materiali infiammabili, come tende, tappeti, decorazioni etc.
- Tenere lontano dalla portata dei bambini e animali
- Tenere lontano da fonti di calore.
- Evitare di esporre la fiamma a correnti d’aria potrebbe sgocciolare.
- Bruciare la candela su una superficie resistente al calore e su una base o un portacandele adatto.
- Non bruciare la candela per più di 2/4/6 ore consecutive (secondo la forma dell’oggetto).
- Per una corretta bruciatura rimuovere il bordo della candela prima di riaccenderla.
- Lasciare una distanza di ca. 10 cm. tra una fiamma e l’altra.
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